Antefatto! A cavallo tra gennaio e febbraio a palazzo Re Enzo si è svolta una disfida che definirei annosa: da sempre Bologna e Modena si contengono la paternità - e di conseguenza la ricetta - dei tortellini, e mediante primarie vere e proprie è stato decretato per la seconda volta... ma ve lo devo anche dire?, che i cuginetti con la Ghirlandina possono provarci finché vogliono ma il tortellino più buono lo facciamo noi, pappappero! Nello specifico, per il secondo anno ha trionfato la chef Lucia Antonelli della Taverna del Cacciatore a Castiglion dei Pepoli.
Io avevo partecipato il 25 gennaio insieme all'amica MiSsFoglia a una delle due serate delle primarie, in condizioni di salute decisamente impresentabili e imbottita di antinfluenzali come un tacchino del ringraziamento. Ciononostante la serata è stata veramente interessante, ho visto tanti amici del mondo food bolognese, bevuto un pelino troppo e mangiato un sacco di ottimi tortellini, tortelloni e lasagne, compresi quelli creativi su cui ero inizialmente un po' scettica da brava campanilista amante della tradizione (i tortelloni di Carlo Alberto Borsarini de La Lumira con lumache, pomodori datterini e aglio vi giuro che me li sogno ancora di notte da quanto erano buoni...).
Recentemente, al giornalista Gary Walther del Wall Street Journal è stato commissionato un articolo sulla cucina bolognese (mica scemi!). Il simpaticissimo Gary si è documentato, ha scoperto la disfida del tortellino, ha visitato alcuni dei ristoranti partecipanti e vincitori, e si è appassionato talmente tanto che l'associazione tOur-tlen, organizzatrice da parte petroniana del confronto, ha colto la palla al balzo e ha pensato di fargli rivivere, seppure in piccolo, l'emozione della degustazione e valutazione del nostro amato tortellino.
Nella meravigliosa cornice del ristorante La Bottega di Franco (accoglienza impeccabile e location davvero molto romantica!), immerso in una fantastica e quasi primaverile giornata di sole pieno, si è quindi svolta questa mini-replica tutta bolognese, limitata solo a tortellini tradizionali e creativi, per la gioia degli stomaci di una trentina di commensali, principalmente personalità della stampa bolognese.
Nella conferenza stampa di presentazione abbiamo potuto ascoltare i risultati raccolti finora da Gary nella sua indagine: trovo sempre interessante scoprire cosa viene percepito sulla mia Bologna da parte di chi la scopre, perché vorrei sempre che se ne innamorasse quanto la amo io. Vedere un giornalista americano sinceramente appassionato da tradizione, materie prime, "ricette della nonna" e ospitalità mi ha riempito di orgoglio: ancora una volta non abbiamo fallito, e sono certa che Gary rientrerà in patria con un ottimo ricordo della nostra terra - anche se abbiamo dovuto lasciarlo in mani modenesi subito dopo il weekend, poverino! - e che gestirà al meglio il peso della responsabilità di spiegare agli americani che gli spaghetti bolognese non esistono e che la pasta e il sugo non possono essere trattati - parole sue! - alla stregua di icecream e topping, ma richiedono rispetto anche negli abbinamenti.
Ci siamo accomodati nei tavoli apparecchiati nella bellissima veranda in ordine più o meno sparso, e io in onore del melting pot americano ho condiviso il tavolo con due romagnoli (:P) e una ragazza canadese davvero adorabile.
Abbiamo assaggiato i quattro tortellini tradizionali, tra i quali ho votato quelli di Fabio Berti della Trattoria Bertozzi, mentre i più votati sono stati quelli di Ivan Poletti della Cantina Bentivoglio, che già avevo assaggiato alla serata delle primarie a cui avevo partecipato. Quelli creativi sono stati davvero interessanti: i primi "non brodo non panna", veramente delicati e con una bella nota persistente di noce moscata, i secondi con ripieno di vitello su crema di parmigiano, lemon grass e zenzero con formaggio di funghi (che avevo già assaggiato alle primarie), a seguire i buonissimi tortellini di razza e bufala con tartufo e broccoli, e per finire i miei preferiti - e vincitori - con brodo affumicato e polvere di sedano e capperi, preparati da Dario Picchiotti dell'Antica Trattoria di Sacerno... amo i piatti saporiti, il brodo aveva un sapore molto orientale, il profumo dei capperi era ben distinguibile... questi tortellini mi hanno lasciata veramente entusiasta!!
Il pasto si è concluso con i risultati delle votazioni, accolti assaporando il dolce a base di mascarpone e frutto della passione. Nel complesso una bella occasione conviviale nel pieno rispetto dello spirito di accoglienza che tutti i coinvolti nella ricerca di Gary hanno voluto trasmettergli.
Con l'augurio che l'associazione riceva presto l'attenzione e l'ufficialità che meriterebbe anche dalle istituzioni, li ringrazio profondamente per la bellissima giornata e rimango in attesa dei prossimi appuntamenti in programma... ad esempio quello di maggio che rappresenterà la pasta ripiena da Parma a (guarda un po' le combinazioni) Rimini... restate sintonizzati!
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