Avrei voluto tantissimo vivere più attivamente questo evento ma purtroppo complice il Weekend più Pieno di Impegni della Storia ho dovuto accontentarmi solo di un giorno.
La mia domenica è partita benissimo, con un pranzo veloce per "fare fondo", finalmente, in un posticino che puntavo da tempo: la mortadelleria Pigro, esattamente di fianco a San Petronio. Il posto è piccolissimo e dire che è folkloristico è dire poco, per arredamento e accoglienza. L'oste è una cartola immensa e si mangia veramente da dio: panini con burro (Occelli) e alici, con - ovviamente - la mortadella o a rotazione periodica con altri salumi. La mia scelta è caduta, oltre che su un assaggino di burro e alici, su un bel panino con una pancetta al pepe fotonica. La domenica solo baguette, ma durante la settimana i carboidrati di supporto comprendono anche la crescenta, che credo proprio tornerò a sentire prossimamente quando sono meno di corsa e posso godermi il posto al 100%!
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la parte sicuramente meno interessante del locale, ma mi faceva molto ridere e il resto era pieno di persone! |
Riempita la pancia per tentare di arrivare pronta alle degustazioni, sono giunta a Palazzo Re Enzo, ho ritirato il bicchiere all'ingresso e ho fatto quattro piacevolissime chiacchiere con Cecilia dell'Enoteca Regionale che mi ha presentato la giornata e gli eventi culinari previsti dal programma tra Palazzo Re Enzo e dintorni. Ho passato il resto del pomeriggio a rimpiangere amaramente di non avere il dono dell'ubiquità, del viaggio nel tempo o quantomeno del teletrasporto.
La sala ospitava più di 100 cantine, io un solo fegato... ho dovuto fare delle scelte, e nella mia ignoranza avrebbero magari potuto essere migliori, ma mi rifarò! :) Tra gli assaggi che ricordo, la Cantina della Volta e il suo meraviglioso rosè (già ampiamente apprezzato alla 30 ore), i rossi della Tenuta Bonzara (di cui ho ovviamente portato a casa una bottiglia di Bonzarone), l'Otello di Ceci, il barbera di Tizzano, un sacco di cose del Podere Riosto, e un alicante molto interessante (lo Spillone) della cantina Bulzaga. A metà degustazioni, pausa per reintegrare il fondo con un panino ai cereali con pesto modenese e Parmigiano Reggiano a scaglie... quando la ragazza al banco dei salumi (gestito da RoManzo, una certezza) mi ha detto "c'è un calice di vino in abbinamento" ho avuto un lieve mancamento.
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finalmente un po' di vino! Oh, aspetta... |
Alle 18:30 (o quasi, essendo arrivata un filino in ritardo causa assenza del teletrasporto di cui sopra) sono andata da Re Sole Bistrot per la presentazione di Ofelia, una delle ultime creazioni di Aurora Mazzucchelli. Il piatto, a base di anatra e ostriche (con anche petali di rose e con il cavolo nero e la mela già assaggiati nel piatto della 30 ore), in abbinamento a uno Chablis, era davvero delicato e molto particolare, anche se il mio dirimpettaio di tavolo non era esattamente d'accordo e tendeva a brontolare un po' troppo :) Aurora continua ad incuriosirmi tantissimo, prima o poi mi deciderò ad andare a mangiare un menu intero da lei.
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La meravigliosa Aurora, Ofelia e le ostriche. |
Tra tutte le mille facce nuove e vecchie che ho incontrato a Enologica, quella nuova (ma a me ben nota di fama) più degna di essere menzionata è senza dubbio quella di Olly, al secolo lo chef Berti della Trattoria Bertozzi, conosciuto per pura combinazione da Pigro prima ancora di cominciare a bere, reincontrato durante le degustazioni, e protagonista indiscusso della mia serata insieme ai suoi amici con cui ho avuto la fortuna di cenare prima e bere poi. Abbiamo mangiato all'Antica Osteria Romagnola, dove durante gli antipasti ho scoperto (e forse ero rimasta l'ultima sulla terra, direi) che le olive nere insieme alla scorza di arancia sono una droga, e che con uvetta e pinoli non stanno bene solo con gli spinaci, ma anche con il tonno. Il bis di primi era fenomenale, con tagliatelle ripassate al forno con prosciutto e tartufo, e dei fusilli salsiccia e friarielli che nonostante le ripetute richieste ci hanno assicurato non contenevano spezie particolari (avrei scommesso seriamente sul pimento!). Dopo i secondi (maialino al forno e faraona con carciofi) ho pianto perché non avevo veramente più posto dove mettere la panna cotta al rum con caramello salato, di cui ho assaggiato solo una cucchiaiata e che era veramente ottima. La serata si è conclusa a un orario proibitivo alla Fastuchera, dove mi hanno fatto sentire un moscow mule veramente spaziale e dove ho pianto dal ridere come non mi succedeva da mesi. Siamo stati tutti decisamente molto enologici!
La cosa che più amo di cibo e vino è la convivialità. Passare una giornata e una serata del genere insieme a persone conosciute da poco e altrettanto amanti di tutte e tre le cose è stata veramente un'esperienza memorabile... come memorabile è stata la fatica che ho fatto lunedì per ripigliarmi. Dio benedica Bologna e la sua cultura enogastronomica!
A prestissimo con un altro paio di recensioni in sospeso!
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